Sabato 21 aprile, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

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APPUNTO

Giocolerie comico-musicali

Di e con Claudio Cremonesi e Davide Baldi

Vincitore 1° PREMIO “GRIMALDI D’ORO”

Rassegna Nazionale del Clown Giovane di Budrio – BO

Vincitore  2° PREMIO  FESTIVAL INTERNAZIONALE

DI TEATRO DI STRADA DI ASCONA 2006, Svizzera.

Entrano in scena, l’artista a cavallo del suo baule, il maestro che lo spinge.

Dai bauli escono ogni sorta di oggetti e di strumenti.

La musica dal vivo è originale e molto dispettosa.

Citazioni più o meno poetiche accompagnano ogni gesto.

In verticale, con la testa dentro un libro, l’artista si presenta:

“sono il saltimbanco dell’anima mia

Da una custodia di violino esce una scopa che si lancia in una danza: “trasformare è attivare una forma di magia”

Bottiglie dal tappo lungo volteggiano pericolosamente in aria:

“non sempre le cose sono come sembrano”

E in equilibrio su una grossa sfera tiene sospese parole, palline e fiato:

comicità, musica e poesia, appunto!

DURATA: 60 min.

Sabato 24 marzo, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

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Una messa in scena che prende il via dai fatti biografici, così come Frida stessa li racconta nei numerosi scritti che ha lasciato, ma non vuole esserne un racconto. Gli episodi che segnarono l’esistenza di questa donna straordinaria sono la partitura su cui si costruisce una scena che squarcia la tela di nuvole dipinte per mostrarci la forza e la tenacia con cui Frida si aggrappava alla vita, che la morte le contendeva fin dall’adolescenza. Frida ci viene mostrata letteralmente appesa a una serie di nastri rosso sangue, da cui pendono, come tanti tarocchi che già hanno rivelato ciò che dovevano rivelare, dettagli di alcuni dipinti famosi. Non vuole staccarsene, Frida, non vuole smettere di giocare a questo gioco – che per lei fu doloroso e difficile per gran parte del tempo – ,perché la vita le scorre dentro e da lei si riversa nella passione che traspare dalla pittura, dalle fotografie, ma anche dalle esperienze di cui ha sempre goduto appieno, senza risparmiarsi. Compagna di gioco sarà la morte, venuta a prenderla, questa volta senza possibilità di appello. In una danza di ricordi scambiati – a volte leggeri, spesso crudelmente dolorosi, ma sempre veri – Frida e la Morte si palleggeranno i racconti, le impressioni, le emozioni e i sentimenti, in un’atmosfera spesso grottesca e dissacrante, che tutto cerca, fuorchè il melodramma. Una sfida all’ultima carta, all’ultimo passo di danza, all’ultima pennellata, all’ultimo tentativo di vincere sulla fine incombente. Sullo sfondo un grande schermo bianco mostra , in un dialogo con la scena e con le attrici, immagini girate nella Casa Azul di città del Messico, rifugio di Frida, e nei luoghi e nei dettagli della natura della sua terra che tanto ritroviamo nei dipinti più noti. Quasi un’esposizione dei pensieri nascosti e dei ricordi di Frida, che esattamente come faceva nel suo dipingere, si mostra senza vergogna, senza risparmio, senza nulla trattenere.

Sabato 3 marzo, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

F2205F5D-5DD9-4CFC-AB61-692720DF2516Sabato 3 marzo alle ore 21.00, la stagione teatrale del Comune di Besozzo ospita la prima delle due serate dedicate al dialetto locale, nel segno della tradizione e dello spirito di aggregazione che le compagnie amatoriali operano sul territorio.
A portare in scena la divertente commedia dal titolo “Al mond de là ghè nagott de purtà” la compagnia degli Amici del teatro di Leggiuno. Ambientata ai nostri tempi, racconta la vicenda di Giacomina, una vecchia malandata, che vive all’ultimo piano di un condominio in un grande appartamento con un’enorme terrazza vista lago. Avendo problemi per pagare le spese condominiali, chiede aiuto all’Amministratore Rag. Casoria e alla segretaria che le propongono di vendere la nuda proprietà ad un tale Gervaso Gervasoni, affiancato dalla moglie, che vuole fare un grosso affare, cercando il massimo profitto,
Nel condominio vivono altri personaggi di varia umanità: la signora Nina, un tipo ruspante e risoluta, con il marito Nino un bonaccione un po’ succube. Il signor Bernardino, panettiere con la moglie Bernardina di nobili origini, che lo vorrebbe un po’ più obbediente e un poveraccio di nome Vito e altri. Andata in porto l’operazione di vendita si festeggia il compleanno della Giacomina. Il finale a sorpresa, dimostrerà che Giacomina non era così sprovveduta come poteva sembrare.
La regìa è di Marco Rodari, meglio conosciuto come Claun Pimpa, che alterna al suo operato come Clown nelle zone di guerra, la passione per il teatro locale.
Gli interpreti sono: Guido Brunella, Tiziana Gianella, Manuela Cappello, Alessandro Grilli, Maria Grazia Conte, Paolo Rossoni, Tiziana Contini, Francangelo Gianella, Rita Contini, Maurizio Amodei, Giangi Parmigiani
REGIA: Marco Rodari Tecnico: Giovanni Milani Rammentatore: Maurizio Meroi

Biglietto intero 8 euro
Ridotto under 14, euro 6

Per info e prenotazioni: Musical Box – via XXV Aprile 58
Tel. 0332 770479

Sabato 10 marzo, ore 21. Teatro Duse di Besozzo!

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Unica replica in Provincia di Varese!
Sicilia anni Sessanta. Perché non viene nessuno alla veglia funebre di comare Vituzza? Cosa avrà mai combinato per meritarsi tanta indifferenza? Donna Tanina, interpretata da Silvana Fallisi, maestra e colonna della comunità, si interroga sulle possibili ragioni. Tempo ne ha perché, da donna devota e di buona creanza qual è, lei di veglie non se ne perde una e ora è sola nella casa della defunta. Nel piccolo paese siciliano le elezioni sono alle porte e come al solito la piazza è spaccata tra democristiani e comunisti: conflitto ancora più aspro a causa delle vicende nazionali, con l’ingresso dei socialisti nel primo governo Moro. Gli echi del miracolo economico e delle profonde trasformazioni che attraversano la società italiana nei primi anni sessanta arrivano in quell’angolo sperduto attraverso la radio, insieme alle canzonette che fanno venir voglia di ballare e alle notizie che sembrano parlare di un altro mondo. I tempi stanno cambiando, ma al paese tutto deve restare com’è, con Don Raffaele che governa da sempre e, se Dio vuole, vincerà anche questa volta. Stranamente sola, Tanina pensa e ripensa alla vita dell’altra, donna dai facili costumi che di certo votava dalla parte sbagliata, e la rivolta come un calzino per capire quale dettaglio le sfugga. Perché non c’è ancora nessuno? Ma è davvero sola, o alla fine qualcuno si farà vivo?

Silvia Sartorio

Sabato 17 febbraio, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

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Il 17 febbraio alle ore 21.00, all’interno della stagione teatrale del Comune di Besozzo, la compagnia Fiori Blu Elettrico porterà in scena al teatro Duse lo spettacolo “Lo zoo di vetro” uno dei testi più noti dello scrittore americano Tennessee Williams.
Regista e interprete della pièce Nicola Tosi, che nelle note di regìa afferma che il dramma contiene una riflessione sulla società dello spettacolo che ha relegato gli esseri umani al ruolo di spettatori delle vite altrui. “Considerando che l’anno di messa in scena dell’opera è il 1944, è possibile affermare che “Lo zoo di vetro” sia ancor più attuale oggi di quanto fosse allora. Tom Wingfield, narratore e personaggio, va alla ricerca del senso della propria esistenza fuori da schemi preconfezionati, a costo di rompere i legami familiari. Tom spiega le motivazioni delle sue scelte interpellando direttamente il pubblico rompendo così così la quarta parete.
Laura, sua sorella, è dipinta come una fragile ragazza malinconica, una statuina di vetro che non riesce a comprendere la violenza del mondo esterno e si rintana in un suo mondo immaginario. La luce crea un’atmosfera onirica che trasforma lo spazio scenico in luogo magico della memoria. Nella scenografia prevalgono il bianco e il marrone, toni che suggeriscono la delicatezza dei modi di Laura e il rimpianto di Amanda per il proprio passato nelle piantagioni del Sud degli Stati Uniti.”
Gli altri interpreti sono Eugenia Marcolli nel ruolo di Amanda, Celeste Casarotto Laura e Romeo Tofani Jim.

Biglietto intero 12 euro
Ridotto under 14, euro 6

Sabato 3 febbraio, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

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Msgana in Etiope significa grazie, grazie é una parola piena di grandi significati. Il primo grazie è per il dono della vita, e poi ogni giorno i grazie crescono e assumono sempre più importanza “Msgana Italia, Due Destini” vuole essere un grazie alla
vita, un viaggio che parte da lontano, dal con- cepimento!
Ci siamo imbattuti in questo libro molto delicato e pieno di significato e ne abbiamo voluto
trarre uno spettacolo di narrazione, sotto la
regia e visione di Roberto Anglisani, che ha
saputo accompagnarci magistralmente nel raccontare attraverso il solo utilizzo del corpo e della voce questa storia.

Uno spettacolo capace di creare immagini, regalare emozioni, lasciando il pubblico rapito, coinvolto e immerso in questo racconto.
La storia narra di due feti concepiti uno in Europa e l’altro in Africa che ci conducono in un viaggio attraverso due mondi vicini, ma a volte davvero distanti e lontani, facendoci puntare l’attenzione su cose che a volte diamo per scontate e facendo riaffiorare il vero senso ed il vero gusto della vita.
La nascita, la scuola, la malattia, I sogni, i destini, Rosa e Meskerem si raccontano attraverso la voce narrante di Andrea Gosetti e la musica dal vivo di Massimo Testa, portandoci alla scoperta di due mondi, un viaggio in bilico su due linee parallele che, come dice Erri De Luca, “in geometria non si incontreranno mai, ma nella vita due vite parallele si possono incontrare e scambiarsi il soccorso, l’affetto, la salvezza.”

lavoro di Medici con l’Africa “Cuamm” che operano in Africa aiutando le persone attraverso cure mediche e aiutando le mamme a partorire senza il rischio di morire.
Medici con l’Africa possono essere presenti in teatro se richiesto in base ai loro impegni e disponibilità portando a fine spettacolo una testimonianza del loro operato.

 

Sabato 20 gennaio, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

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Una simpatica commedia brillante fatta di equivoci in un ambiente piccolo-borghese.
Tutto nasce quando una coppia, Giovanna e Dario, invita in villa un amico di lui, Nicola, che è anche l’amante segreto di Giovanna (la besozzese Maura Tombolato). Ma l’invito nasconde un altro tranello: Dario, il tradito è a sua volta traditore ed ha invitato la sua amante, Roberta, con l’intenzione di spacciarla come la ragazza di Nicola. In questa girandola di ruoli si inserisce anche una cameriera ad ore, ingaggiata per telefono all’ultimo momento. Su questo schema in continuo divenire monta la storia di uno dei week-end più intricati che si possono incontrare non solo nella vita, ma anche nel teatro brillante. E ogni volta un’invenzione dei protagonisti rimette in gioco tutto e tutti. Insomma uno spettacolo per trascorrere una serata all’insegna del divertimento ma con un occhio anche alla bravura degli attori e dalla loro tecnica teatrale basata sul ritmo, fondamentale per il genere, una forma di spettacolo che non invecchia mai.

Sabato 29 aprile, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

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Sabato 29 aprile il Teatro Duse avrà l’onore e il piacere di ospitare in grande Giobbe Covatta con il suo spettacolo “6 gradi”.
In scena un nuovo spettacolo dove comicità, ironia e satira si accompagnano alla divulgazione scientifica su quelli che sono i grandi temi del nostro secolo: sostenibilità del Pianeta e di conseguenza delle sue popolazioni.

Un’occasione di divertimento, ma anche per comprendere che la fine del mondo prevista per il 2012 potrebbe essere solo stata rimandata, se la temperatura del nostro pianeta aumentasse di… 6 gradi! Certo l’uomo non perderà il suo ingegno e Giobbe si diverte ad immaginare le stravaganti invenzioni scientifiche, ma anche sociali e politiche, che metteremo a punto per far fronte ad una drammatica emergenza ambientale e sociale. Ne emergeranno personaggi di grande verve comica indaffarati a realizzare all’ultimo momento quello che noi avremmo dovuto fare da anni.
Prenotazioni disponibili presso Musical Box, via XXV aprile, n.58, Besozzo.

 

Sabato 22 aprile, ore 21, Teatro Duse di Besozzo!

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Come ogni anno, torna la Compagnia Dialettale di Bogno.
Con “I mudand ross”, di Sergio Cappelletti, la locale compagnia porta in scena uno spettacolo divertente e irriverente, tipico esempio della sceneggiatura di genere, basata su tradizioni ed equivoci.
Fraintendimenti e credenze popolari saranno fonte di ridicole disavventure per le due famiglie benestanti protagoniste di questa piece teatrale votata all’intrattenimento più spensierato.
Gli ingredienti? Due figli in età da matrimonio, una domestica sparita e la nota superstizione legata all’indossare un capo rosso la notte di capodanno: tanto basterà per sconvolgere la quiete. Risate assicurate.